Citroën Mehari, da 50 anni simbolo di libertà

La più famosa spiaggina di tutti i tempi, simbolo del “sessantotto” rivoluzionario, compie 50 anni. Citroën la festeggia regalandole una veste firmata Jean-Charles de Castelbajac! Pratica, affidabile e versatile, la saga MEHARI continua nella versione 100% elettrica!

Maggio 1968, mentre gli studenti manifestano contro i condizionamenti borghesi, in nome della libertà urlando “Sous les pavés de Paris, la plagé” (Sotto le strade di Parigi ci potrebbe essere la spiaggia) Citroën presenta a Deauville, l’avveniristica e iconica cabriolet dai colori pop che, di quella rivoluzione, ne diventa un po’ il simbolo.

Semplice, versatile, non pretenziosa, la Citroën MEHARI ha subito conquistato i giovani del ’68. Studiata da Roland de La Poype, titolare di una società che si occupava di brevetti, la “spiaggina”,costruita sulla piattaforma della Dyane 6, si distingue per la carrozzeria in ABS tinta in massa, che impedisce la formazione della ruggine. Il tetto è una sorta di gazebo in tela e i sedili posteriori si possono eliminare per aumentare lo spazio del bagagliaio.

Proprio come il dromedario della regione africana del Mahra, da cui prende il nome, la Citroën MEHARI è l’ideale per i viaggi all’insegna della libertà e della natura.

 

 Citroën E-MEHARI

Dopo aver prodotto circa 145.000 pezzi fino al 1987, nel dicembre 2015 Citroën proporne una versione 2.0 della cabriolet, la Citroën E-MEHARI, 4 posti, anticonformista e 100% elettrica! Nel gennaio 2018, Citroën E-MEHARI adotta un Hard Top (tetto rigido) per essere utilizzata con qualsiasi tempo e un sistema Easy Entry per una maggiore accessibilità.

Manifesto del “sessantotto”

Citroën festeggia i 50 anni della Citroën MEHARI con una versione speciale firmata da Jean-Charles de Castelbajac. La scelta dell’artista francese è tutt’altro che casuale, infatti la data di nascita della MEHARI (11 Maggio 1968) coincide con il debutto dell’artista, avvenuto proprio nel ’68.

Citroën MEHARI Art Car è un modello rivoluzionario, manifesto grafico ispirato alla libertà e al desiderio di cambiamento che animarono gli spiriti del sessantotto. Jean-Charles de Castelbajac definisce il tutto con un gioco di colori fortemente simbolico: il rosso simbolo di passione e rivoluzione, il giallo simbolo del sole e della positività e il blu per l’elettricità e l’ecologia. I colori e i segni tracciati a mano, fanno della versione Art Car, il mezzo perfetto per viaggiare verso  orizzonti nuovi e utopistici, dove cambiare il mondo è realmente possibile.

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Postato il 23 maggio